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al testo di Amina Narimi
Il mistero delle Egrette Sacre
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Un solo giorno ancora da colmare sostiene l’Anno sull’orlo della vista
Più del Nome mi chiama
ciò che resta l’aprirsi senza fine- nascosto nella stanza lucida di male e creme di avene- delle garze d’acqua che ti porgevo le hai scambiate col bicchiere aprendo le mani nude le alzavi fino al viso afferrando l'aria come a portare un peso dal deserto della gola all'invisibile di luce non so fin dove
perché avevi degli angeli alle labbra la grazia nel tenere niente il mistero delle egrette sacre a bere Nulla riempio la sera, ancora,
come una pita la ciotola di latte grigia e suono intorno un lamento bianco circolare nello sguardo ebbro di sentire quel vuoto lieve tra le mani che resta dell’assenza come spazio del suo Essere sublime
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amina narimi
- 29/07/2013 17:27:00
[ leggi altri commenti di amina narimi » ]
Grazie Loenora, parole stupende, sono un dono.
Grazie Loredana sempre presente e generosa
e grazie a Te mioprezioso mareaperto per lincanto della tua Poesia
Grazie a Voi tutti del segno lasciato per questo giorno speciale
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Leonora Lusin
- 29/07/2013 09:11:00
[ leggi altri commenti di Leonora Lusin » ]
Non so commentare ma questa è una poesia toccata dalla grazia.
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mareaperto
- 27/07/2013 18:55:00
[ leggi altri commenti di mareaperto » ]
Oè
La tua terra è profonda, gutturale, muove la lingua che evoca lepoca dei corpi chiusi. Nel corpo aperto ora un lucernaio verde irraggia il limbo saliente fino ai piedi nulli dello spirito così chiamato a fondo.
Quando canti linesauribile radice copre la distanza che non frena.
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Nando
- 26/07/2013 23:54:00
[ leggi altri commenti di Nando » ]
Siamo qui, Amina, a ricordare con Te...
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Loredana Savelli
- 26/07/2013 23:47:00
[ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]
Commovente fino a essere sublime. Quei piccoli gesti sacri, quei segni... allo scadere dellAnno.
Ciao Amina
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amina narimi
- 26/07/2013 23:09:00
[ leggi altri commenti di amina narimi » ]
Da "I quaderni di Malte" di R.M.Rilke
"Io imparo a vedere. Non so perché tutto penetra in me più profondo e non rimane là dove, prima, sempre aveva fine e svaniva. Ho un luogo interno che non conoscevo. Ora tutto va a finire là. Non so che cosa vi accada." .
Si Nando, cè un luogo dove ogni giorno si assiste alla partenza delle egrette bianche allalba e al loro ritorno al tramonto, e alla partenza delle egrette grigie al tramonto e al loro ritorno allalba..condividono lo stesso nido in armonia,come spezzare quel pane.
E vero Lorenzo, in quelle mani teneva un bicchiere che non cera come aria formando lo spazio perfetto di un cuore. Un gesto questo suo Ultimo così completo e chiaro negli occhi come stesse camminando man mano che alzava linvisibile sembrava avvicinarsi alla verità..provare il volo impregnando la garza che tenevo come da sola non avrei mai potuto bagnare, né comprendere.
Oh Cristina cara! da tanto desideravo scrivere di quel luogo delle ninive,,le otto garze imbevute di Lei..ma ognivolta gli occhi si facevano troppo chiari per vedere...Ti ringrazio, so che puoi sentirmi.
Grazie Franco amico mio sempre vicino nel leggermi, nel condividere.
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Lorenzo Mullon
- 26/07/2013 19:08:00
[ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]
Forse erano garze daria, per tentare il volo, passando in quello spazio vuoto tra le parole, che hai disegnato così bene.
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Cristina Bizzarri
- 26/07/2013 16:31:00
[ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]
Prima piango. Poi ti dico ... molto bella Amina. Molto bella
Amina.
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franco
- 26/07/2013 12:56:00
[ leggi altri commenti di franco » ]
Si, sublime. E straziante per chi, anche lui, ha passato notti a far bere nella
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Ferdinando Battaglia
- 26/07/2013 12:42:00
[ leggi altri commenti di Ferdinando Battaglia » ]
Grazie, Amina; spezzando fraternamente il pane della memoria, ancora di più sappiamo quale Vetta luminosa Ella sia stata pe Te e quanto ancora oggi lo sia.
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